top of page

Cosa vedere in Valle d'Itria

Fotolia_70669887_L-e1464706097712-1024x6

Le città bianche

ALBEROBELLO

I trulli sono il simbolo di tutta la Valle d’Itria, ma è Alberobello la località più emblematica. Con oltre 1500 strutture sparse tra i quartieri di Rione Monti e Aja Piccola, essa ospita la più alta concentrazione di trulli, di cui la gran parte ancora abitati, che disegnano un paesaggio urbano storico la cui unicità ha reso Alberobello  Patrimonio Unesco nel 1996.
Alberobello è formata da due rilievi collinari: sul colle orientale sorge la città nuova e si trova anche la chiesa matrice dedicata ai Santi Medici Cosma e Damiano; sul lato opposto sorgono i trulli del pittoresco Rione Monti, sulla cui sommità sorge la chiesa di Sant’Antonio con una cupola alta 21 metri, ovviamente a forma di trullo.
Per scoprire come è fatto al suo interno un trullo, visitate il Trullo Sovrano, il più grande del paese e unico trullo a due piani. Esso risale alla metà del Settecento e ospita un museo di cultura popolare contadina dove sono stati ricreati gli ambienti originali dell'epoca con l’aiuto delle testimonianze degli abitanti più anziani.

CISTERNINO

Cisternino, uno dei Borghi più belli d’Italia, è un altro gioiello della Valle d'Itria.
Se entrate dalla Porta Piccola e vi perdete tra i vicoli, le piazzette con i panni stesi e i balconi fioriti degli antichi quartieri Bère Vécchie, Scheledd, u Pantène e L’ìsule, di sicuro non ve ne pentirete. Le vie pullulano di “fornelli”, le tipiche macellerie dove si mangia carne alla brace arrostita al momento. Cisternino è infatti la capitale dei fornelli: a ogni angolo di strada sarete letteralmente storditi dai profumi di carne alla brace, ma anche di salsiccia, pancetta, spiedini o succulente bombette (fettine di vitello arrotolate, impanate e infilzate allo spiedo). Ordinate quello che preferite e dopo qualche minuto il panino vi sarà servito. 

alberobello.jpg
TTT_Puglia_Cisternino_OCT20_08.jpg
FASANO

Il territorio di Fasano si estende dalle colline al mare, segnando il confine tra l’area metropolitana di Bari e il Salento. Il suo territorio è caratterizzato da distese di ulivi secolari e macchia mediterranea.
La cittadina vera e propria è arricchita da numerose località costiere, tra cui Savelletri con le sue spiagge e gli scavi archeologici di Egnazia, il borgo di pescatori di Torre Canne e innumerevoli masserie fortificate di origine medievale trasformate in lussuosi hotel di charme.
Secondo la tradizione popolare, il nome Fasano deriva da “Faso”, una grande colomba selvatica, presente sullo stemma civico, che si abbeverava nelle fogge, una sorta di palude formata dall’acqua che scorreva dalle colline circostanti.
Il sito turistico di maggior rilievo è il parco archeologico di Egnatia, l’antica città messapica che dopo la conquista da parte dei Romani divenne un importante centro commerciale. Il suo declino seguì quello dell’Impero Romano, fino a essere abbandonata nel Medioevo a causa della diffusione della malaria nella zona e degli attacchi dei saraceni che imperversavano sulla costa. Si tratta di un luogo di grande fascino che lambisce il mare, famoso per le scoperte fatte nelle tombe della suggestiva necropoli messapica, scavata interamente nella roccia, i cui reperti si possono ammirare nei musei di Fasano e di Bari.
Tra i monumenti meglio conservati di Egnazia ci sono le rovine delle terme, di età augustea. Grazie a una passerella si possono ammirare dall’alto i vari ambienti del complesso, come lo spogliatoio, il vestibolo, la fornace e gli ambienti termali veri e propri.

424010503190134_Fasano-868045460.jpg
OSTUNI

Tra le città bianche pugliesi Ostuni è probabilmente la più famosa. Il centro storico, chiamato La Terra, è un labirinto di vicoli, piazzette, corti, saliscendi, archi e scalinate che si snodano sino alla cima del colle più alto da cui si gode il formidabile panorama  della piana di ulivi che giungono fino al mare.
La prima impressione è di essere abbagliati dal candore di case e palazzi che, oggi come nel Medio Evo, sono imbiancati a calce non tanto per una questione estetica ma per motivi puramente pratici. Il colore bianco, infatti, rende più luminose le stradine, altrimenti soffocate dalle case addossate le une sulle altre a scopo difensivo; il bianco, inoltre, riflettendo la luce riduce l’assorbimento del calore e, soprattutto, la calce ha un forte potere igienizzante.
Seguendo la via principale si arriva alla Cattedrale quattrocentesca, impreziosita da un originale rosone a tre cerchi concentrici.

Decisamente degno di visita è anche il Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale, ospitato nella chiesa di San Vito Martire, dove si può ammirare un reperto unico come il calco di Delia, la madre più antica del mondo, vissuta nel paleolitico.
Disseminate tra i vicoli si trovano suggestive trattorie che offrono una gustosa cucina tipica pugliese.

ostuni-aerea-scaled.jpg
LOCOROTONDO

Al pari di Cisternino, anche Locorotondo è stato nominato Borgo più bello d'Italia. La sua caratteristica principale è la planimetria circolare, da cui il nome Locorotondo.

Le sue case bianche sono racchiuse dalle antiche mura, dall’alto delle quali domina la Valle d’Itria punteggiata di trulli.
Passeggiando tra i vicoli non si può non far caso alle strade pavimentate con le tipiche "chianche", grosse lastre di pietra locale tagliate a mano, che snodandosi lungo anelli concentrici conducono sempre e comunque alla settecentesca chiesa di San Giorgio, su in cima al paese.
Tra i vicoli, alzando lo sguardo al cielo, si resta affascinati dai tetti aguzzi delle case, le caratteristiche "cummerse" realizzate con le chiancarelle, lastre di pietra simili a quelle usate per pavimentare i viottoli ma tagliate in forma differente.

Il centro storico offre, come anche gli altri borghi della Valle d'Itria, la possibilità di soggiornare con la formula dell’albergo diffuso in abitazioni tipiche a costi ragionevoli.

locorotondo.jpg
MARTINA FRANCA

Ed eccoci al cospetto della 'signora' della Valle d'Itria, la sontuosa ed elegante Martina Franca.

Si tratta di una vera cittadina, costellata di palazzi signorili e chiese monumentali, tanto da essere considerata la seconda capitale del barocco pugliese, dopo Lecce.

Il suo imponente e vasto centro storico ruota attorno alla splendida Basilica di San Martino, da cui il paese prende il nome. La facciata di questa chiesa barocca è decorata da un altorilievo raffigurante l'incontro del santo con il povero mendicante.
Camminando e perdendovi nel centro storico resterete stupiti da una infinità di balconi in ferro battuto e portali in pietra finemente lavorati, giardini nascosti e suggestivi scorci prospettici.

Da non perdere la visita al Palazzo Ducale e alle sue sale affrescate, oggi sede del Comune, che in origine contava oltre 300 stanze, cappelle, teatro e stalle.

masseria-martina-franca.jpg
CEGLIE MESSAPICA

Ceglie Messapica è un delizioso borgo storico non lontano da Ostuni, dove fino a poco tempo fa raramente ci si fermava perché meno conosciuto rispetto alle altre città bianche della Valle d’Itria. In realtà, il suo centro storico così ben conservato lo rende degno di una visita. Ceglie è infatti considerata una delle città più antiche della Puglia, risalente al XV secolo a.C. e chiamata dai Greci Kailia Messapi.
Sorge a circa metà strada tra Brindisi e Taranto, tra le basse colline delle Murge e le pianure del Salento. Il paesaggio è più aspro rispetto alle altre città bianche ma non mancherà di imbattersi in vigneti, muretti a secco, trulli, masserie, grotte carsiche e chiese rupestri.

Nel complesso il centro storico ha  uno stile vagamente moresco, con un labirinto di stradine, palazzetti imbiancati a calce e chiese. Su tutto svetta la mole del Castello Ducale costruito nel XV secolo attorno a un’antica torre normanna dalla nobile famiglia Sanseverino.
Al termine della visita potrete gustare la cucina locale in uno dei tanti ristoranti e trattorie che hanno fatto di Ceglie Messapica una delle mete foodie dell’Alto Salento.

IMGP4550-1020x600.jpg
bottom of page